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Nuovo imperdibile appuntamento con gli eventi inseriti nell’ambito della rassegna “Norwegian Cinema – Omaggio a Edvard Munch e al cinema norvegese contemporaneo”
prodotta da Cineteca Milano, in collaborazione con l’Ambasciata di Norvegia nell’ambito della mostra “Munch – Il grido interiore” che si svolge a Palazzo Reale.

Il 4 ottobre, alle 20.30, al Cinema Arlecchino ci sarà la proiezione con accompagnamento dal vivo di La fidanzata di Glomdal, film muto del 1926 di Carl Theodor Dreyer, girato in Norvegia pur essendo Dreyer danese. L’accompagnamento musicale dal vivo sarà eseguito da Christian Wallumrød; sarà presente in sala Thomas Christensen, Lead Curator della Cineteca Danese.

La fidanzata di Goldman è sostanzialmente un inedito in Italia avendo avuto un passaggio nel 2017 alle Giornate del cinema muto di Pordenone. La proiezione del 4 ottobre, quindi, è un’occasione imperdibile per gli appassionati di storia del cinema, del periodo del muto e in generale della Settima Arte per ammirare un piccolo capolavoro del regista danese. Si tratta di un film di ampio respiro, girato da Dreyer tra i paesaggi affascinanti della Norvegia dove ebbe un grande successo di pubblico; uno dei film con cui Edvard Munch ha affinato il proprio spirito artistico.

L’amore fra due figli di contadini è impedito dal padre di lei, che la vorrebbe dare in sposa a un pretendente benestante; la ragazza allora fugge e trova rifugio nel podere della famiglia del ragazzo. Ci si mette di mezzo anche il vicario locale, che riesce a sbrogliare piano piano la matassa.

Regista cinematografico danese (Copenaghen 1889 – ivi 1968), Carl Theodor Dreyer è uno degli autori di maggiore rilievo della storia del cinema. Fuori da ogni prospettiva di generi, Dreyer ha costituito il prototipo del regista-autore, sebbene molti suoi film siano tratti da opere preesistenti; è stato a lungo inserito tra gli esponenti di un cinema “spirituale” o genericamente “religioso”. Ha vinto il Leone d’oro a Venezia, nel 1955, per Ordet (1954, “La parola”). Del 1927 è il suo primo capolavoro riconosciuto, La passione di Giovanna d’Arco mentre del 1931 è Vampyr – Il Vampiro(1931). Tra i suoi film più rappresentativi rientra sicuramente Dies irae (1943). Nel 1964 girò il suo ultimo fim, Gertrud.