I MARITI INUTILI
Corso femminile di sopravvivenza alla vita di coppia
«Nei tempi duri della recessione l’amore dovrebbe diventare più attento, più premuroso, più esclusivo. Forse sì, perché, nella generale penuria potrebbe rimanere l’unica certezza cui aggrapparsi. I migliori amici delle donne non andrebbero più cercati, insomma, tra i diamanti – inavvicinabili – o tra i bisturi – pericolosissimi – bensì tra gli uomini, forse anche tra i mariti. Nella speranza, ovviamente, che ci sia capitato quello giusto, quello speciale, che non abbia occhi per nessun’altra… È raro, rarissimo. Ma può succedere che non diventi anche lui un marito inutile.»
Isabella Bossi Fedrigotti
«Non appartengo alla categoria (di mariti inutili), sono rimasto scapolo dopo un paio di provvidenziali rifiuti. E, forse, lo considero una benedizione. Per loro, naturalmente.»
Erri De Luca
«È finita, sono innamorato e non di te.» Poche parole e la vita di Maria Luce, quasi cinquantenne napoletana, due figli, trapiantata a Gstaad per amore, va in pezzi. Lei che fino al momento dell’abbandono pensava che il centro del mondo fosse il suo ombelico, si aggrappa a tutti gli espedienti disponibili sul pianeta terra – analisi, terapia di coppia, ossigenoterapia, idrocolonterapia, cartomanti, sciamani e astrologhi – per salvare la sua famiglia.
Poi, come spesso succede, la salvezza arriva dalla saggezza popolare: chiodo scaccia chiodo. Un bel giorno, a un’asta da Christie’s a Milano, entra in scena Dado: psicanalista, antropologo dilettante, separato con un figlio, colto, raffinato, affabulatore. Veste solo sartoriale e colleziona trofei di caccia. Dopo appena tre mesi lui le chiede la mano, anzi le offre un “bonus di matrimonialità” spendibile quando lei crede sia arrivato il momento. Convolano all’ombra dei Faraglioni: abito lungo bianco nacré per la sposa, fiori di mango, quattro damigelle e quattro paggetti, centinaia di lanterne bianche. I primi scricchiolii si avvertono ancora prima del mariage, ma Maria Luce, inguaribile romantica, li ignora. Lui sposa un asset, lei sposa l’amore. Come sul Titanic, si lustrano i pomelli e l’orchestra continua a suonare, mentre tutto il resto cola a picco.
Morale della storia? Prima di sposarsi con un marito “inutile” bisognerebbe conoscere qualche trucchetto e segreto sugli uomini, soprattutto su “quel tipo” di uomini. E questo libro ve li rivela tutti.
DATI TECNICI
pp. 192, € 14,00
LE AUTRICI
Januaria Piromallo è giornalista de Il Fatto Quotidiano.it e scrittrice. Ha pubblicato Bella e d’Annata. Corso di sopravvivenza socialmente scorretto (Cairo), Come pesci nella Rete, saggio semi-serio sui social media (Armando Editore), Te la do io la Svizzera… Heidi non abita più qui (Guida Editore). Il sacrificio di Éva Izsák (Chiarelettere) ha vinto il Premio Speciale Elsa Morante ed è diventato una rappresentazione teatrale al Mercadante di Napoli. Cresce con il giornalismo d’inchiesta di Mani Pulite. Ha firmato articoli di denuncia sociale e reportage di guerra. Gioca con i social, brand ambassador. Attivista per “One Planet One Future”.
Instagram@januaria_piromallo
Roselina Salemi ha studiato Filosofia e Sociologia, è stata ricercatrice del CNR, prima di scoprire il giornalismo. Ha lavorato alla Repubblica e al Corriere della Sera, ha diretto il settimanale Anna. Con Rizzoli ha pubblicato due saggi, Sulla pelle delle donne e Ragazzi di Palermo, e i due romanzi La fontana invisibile (Premio Festival du Premier Roman) e Il nome di Marina (Premio Vittorini, Premio Chianti, Premio Calabria). Da quest’ultimo è stata tratta l’opera teatrale Un uomo qualunque. Vive a Milano, segue le sfilate, il cinema, il design. Tutto quello che vede finisce dentro sceneggiature, racconti, inchieste.